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Il consumo premia la carne italiana

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Ven, 24/02/2017 - 10:13

Gli acquisti di carne continuano a calare. Dopo un 2015 che  ha  chiuso  con  una  riduzione  della  spesa  del  6%  anche il 2016 ha confermato il trend: flessione del 4,8% in volume e del 6,8% in valore degli acquisti. Lo rileva «Consumer Panel» l’indagine Ismea- Nielsen. Ma  il  report  evidenzia  un  aumento  delle  macellazioni.  Un elemento che gioca a favore degli acquisti di prodotto made in Italy. Dunque meno carne, ma più italiana. A subire comunque la disaffezione verso le carni, segnalata anche dal rapporto Censis, sono tutte le tipologie. Se le carni bovine rosse perdono appeal non va meglio,infatti, per quelle bianche. Anche gli acquisti in volume delle carni suine hanno perso 8 punti nei primi 9 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015. Un  elemento  positivo  è  invece  la  ripresa  delle  macellazioni nei primi 8 mesi, cresciute del 3,9% in termini di capi macellati e dell’ 1,5% per carne prodotta. In  particolare  Ismea  evidenzia  un’accelerazione  nei mesi  di  luglio  e  agosto.  Ad  agosto  sono  stati  avviati  al  macello  1,7  milioni  di  capi  bovini  (507mila  tonnellate).  Il  trend  delle  macellazioni  2015  premia  le  vacche  (con una quota del 19%) che segnano una crescita del 17,4%, seguite dai vitelloni femmine (+13,9%), mentre su terreno negativo i vitelli che rappresentano il 25% del totale e sono scesi del 2,4%, i vitelloni maschi e i manzi che pesano per il 35% sulle macellazioni totali e hanno segnato una perdita dell’1 per cento.
La contrazione dei consumi, unita a una disponibilità di prodotto nazionale, ha frenato le importazioni che nei primi 7 mesi dell’anno sono calate del 4,2% con un ingresso di carni fresche per 204mila tonnellate e di carni bovine congelate per 38mila tonnellate.
E l’analisi ipotizza anche un rafforzamento di questa tendenza con un’ulteriore flessione degli acquisti dall’estero.